Il grave ritardo da parte del Presidente del Consiglio nell’apposizione della firma dei decreti per l’attribuzione di 75 milioni di euro per l’anno 2018 a favore degli Enti territoriali che esercitano funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisica e sensoriale, ha prodotto una serie di situazioni critiche sia per gli operatori nel settore che per coloro che usufruiscono del servizio.
Pesanti conseguenze negative si registrano ad esempio nei confronti dei 33 educatori dipendenti della Cooperativa sociale F.A.S.T. di Livorno che affiancano gli alunni e in generale i ragazzi diversamente abili nelle loro attività scolastiche e domiciliari, attività indispensabili per compensare l’insufficienza di ore assegnata agli insegnanti di sostegno nella scuola. La Provincia, che ha la funzione di appaltare questo tipo di attività, non ha infatti i fondi necessari per pagare gli educatori. Il risultato? La cooperativa, nel mese di gennaio, si è trovata obbligata a sospendere questo servizio e a mandare a casa i lavoratori. Tutto questo creando grave disagio ai ragazzi che frequentano le scuole secondarie di secondo grado che si vedono decurtate ore di assistenza utili alla loro integrazione e autonomia. Senza dimenticare che molti educatori, nonostante un lavoro di responsabilità con orari diversificati e molte volte spezzettati e distribuiti fra diverse scuole cittadine, si trovano disoccupati da un
giorno all’altro.
Il governo da una parte aiuta imprese e banche, dall’altra trascura le fasce più deboli della
società ritardando in modo inconcepibile l’attribuzione di fondi importanti.
La scuola deve fare i conti con situazioni sempre più difficili dove da una parte c’è una
carenza di strutture scolastiche bisognose di interventi per la messa in sicurezza e misure per
l’accoglienza delle disabilità e dall’altra vengono negati investimenti per l’adeguamento di
stipendi per il personale scolastico. Nonostante le pressioni fatte da Regioni, Province,
Anci, Upi e Cgil sulla questione specifica non c’è stata alcuna risposta da parte governativa.
La Cgil si riserva di attuare misure idonee per la risoluzione del problema e ridare
dignità al lavoro degli educatori e pari opportunità agli alunni in difficoltà.
Segreteria generale Flc-Cgil provincia di Livorno