Un’inchiesta della Guardia di Finanza della Compagnia di Piombino ha portato alla luce l’operato di tre aziende agricole della in Maremma, tra Livorno e Grosseto, che avrebbero reclutato centinaia di lavoratori, sia italiani che stranieri, in nero per 15/16 ore di media giornaliera, con una paga di 2,5 euro l’ora, inoltre, nessun contratto né copertura previdenziale e assicurativa. L’indagine è stata avviata nel luglio del 2019 dai finanzieri della Compagnia di Piombino, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Livorno. I tre titolari delle aziende sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Livorno per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
“Ringraziamo l’operato della Guardia di Finanza per l’operazione che ha smascherato la condotta di tre aziende agricole per le quali sembra che sfruttamento, lavoro nero e violazioni in materia fiscale, fossero la norma, ai danni di lavoratori sottoposti a ricatti e minacce. Questa operazione è stata possibile anche grazie al continuo monitoraggio del territorio e alle denunce fatte dalla Flai Cgil, un lavoro sinergico che ha dato sicuramente un contributo determinante a questa inchiesta”. Lo dichiarano in una nota congiunta Giovanni Mininni, Segretario generale Flai Cgil nazionale e Michele Rossi, Segretario generale Flai Cgil Livorno.
“Episodi come questo evidenziano l’estensione del fenomeno dello sfruttamento e caporalato, da Nord a Sud, passando per regioni simbolo dell’eccellenza agroalimentare e dove l’agricoltura non è certo una ‘agricoltura povera’. Come evidenziato anche dal Primo Quaderno dell’Osservatorio P. Rizzotto, in Toscana contiamo 27 aree e località in cui si individua lavoro sfruttato e caporalato, a fronte delle 405 complessive sul territorio nazionale. C’è molto da fare, ma vogliamo cogliere segnali positivi nella lotta al contrasto di una economia illegale, dello sfruttamento e del caporalato, grazie alle leggi oggi esistenti, al lavoro delle forze dell’ordine, al presidio quotidiano del sindacato e al coraggio di quelle lavoratrici e lavoratori che trovano la forza di denunciare e ai quali non mancherà mai il nostro sostegno”.