Apprendiamo dalla stampa che la guardia di finanza ha scoperto otto lavoratori in nero presso la darsena vecchia di Livorno.
Ringraziamo come sempre le fiamme gialle per l’impegno e la professionalità con cui svolgono la loro attività. Purtroppo non è la prima volta che nel mondo della pesca professionale vengono scoperti lavoratori non contrattualizzati. Il lavoro nero resta una piaga da debellare. La Flai-Cgil si batte da anni per l’applicazione di regolari contratti di lavoro nel mondo della pesca professionale.
Il rispetto dei diritti dei lavoratori in tema di retribuzione, previdenza, salute e sicurezza deve rappresentare il punto di partenza per tutti i datori di lavoro. Purtroppo c’è ancora qualcuno che tenta di sfruttare la disperazione chi non ha un lavoro per proporgli un impiego non tutelato e non rispettoso dei diritti basilari. In alcuni casi ad essere calpestati non sono solo i diritti dei lavoratori bensì la stessa dignità della persona. Ricordiamo ad esempio la storia di Seidy Samba, il marinaio senegalese che nel 2016 – a fronte di un controllo di una motovedetta della Capitaneria di porto – venne costretto a gettarsi in acqua dal comandante del perschereccio sul quale egli stava irregolarmente lavorando. Una storia terribile: sul procedimento penale a carico del comandante la Flai-Cgil decise infatti di costituirsi parte civile.
In tema di lavoro nero si può e si deve fare di più. Non è possibile accettare che alcuni datori di lavoro continuino ad utilizzare personale eludendo l’applicazione delle normative previste dalla legge. I contraccolpi negativi non riguardano solo i lavoratori. Le aziende che non rispettano le regole creano infatti anche un danno a tutti quei datori di lavoro che invece applicano correttamente le normative.
La Flai-Cgil è come sempre dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici e continuerà a lottare insieme a questi per la difesa dei loro diritti.
Nicolò Cortorillo
segretario generale Flai-Cgil provincia di Livorno