Lo scorso 29 ottobre si è tenuta a Bruxelles l’ultima riunione del 2018 relativa al dialogo sociale per il settore della pesca.
La discussione è entrata subito nel merito dei punti previsti dall’ordine del giorno: i primi due punti sono stati, come di consueto, l’adozione dell’agenda dei lavori e l’accoglimento del verbale della riunione svoltasi lo scorso 5 settembre (di cui vi abbiamo già inviato la relazione). Nei punti successivi abbiamo discusso delle particolari difficoltà riguardanti la sostenibilità sociale per la tutela del valore del pesce e l’etichettatura sociale, cioè un ipotetico marchio etico per la salvaguardia delle attività di pesca. Etf è d’accordo su questa posizione, però chiede ulteriore documentazione per poter arrivare ad una nota congiunta con Europeche.
Altra importante discussione è stata la verifica e l’attuazione del codice polare sulle barche da pesca che operano in acque polari: a tal proposito si chiedono ulteriori chiarimenti alla DG Mare perché a oggi c’è molta confusione nell’applicare le normative per la salvaguardia socioeconomica dei pescatori che lavorano in quelle acque. In particolare si chiede il riconoscimento della convenzione di Torremolinos, recepita nella direttiva comunitaria 97/70/CE. Questa mancanza di risposta da parte della commissione ci preoccupa ed è molto grave: attendiamo ulteriori informazioni nei prossimi incontri.
La discussione si è poi spostata sulla questione Brexit: a oggi non sappiamo quali saranno le ripercussioni su quei lavoratori e su quegli armatori che lavorano in quelle acque. Il nostro timore è che ci saranno disagi socio-economici sia per i residenti inglesi sia per coloro che dovranno recarsi nel Regno Unito per motivi di lavoro (è il caso ad esempio dei pescherecci che dalla Francia o da altri Paesi vanno a pescare in quelle zone). La commissione a tal proposito non ha nulla da aggiungere: la nostra preoccupazione e quella dei datori di lavoro è tanta. Chiediamo dunque risposte certe.
Abbiamo poi discusso in meritio al progetto congiunto Europeche-Etf denominato “I pilastri del mare”. Questo progetto è arrivato alla sua conclusione ed è stato presentato in maniera ufficiale nella sede del Parlamento Europeo lo scorso 7 novembre alla presenza dell’eurodeputato Serrao Santos. All’appuntamento erano presenti anche la Flai insieme a Livia Spera (funzionaria politica Etf) e a Eduard Chagal (segretario generale della segreteria Etf).
La discussione è continuata con chiarimenti sullo stato attuale dei pescatori dell’Irlanda, della Thailandia e di Taiwan: tutte situazioni complicate e al limite della decenza, sia sociale che umana.
Un ulteriore approfondimento è stato fatto sul progetto presentato lo scorso settembre dalle parti sociali Etf-Europeche (vi alleghiamo le linee guida e vi terremo aggiornati sull’andamento della discussione). La domanda di sovvenzione del nuovo progetto comune (basato su 4 pilastri) è stata presentata lo scorso settembre.
Pilastro 1 – Preparazione delle linee guida sul reclutamento
Linee guida per gli armatori sul reclutamento dignitoso dei pescatori migranti. Esse includono:
– condizioni preliminari per il reclutamento internazionale;
– mappatura delle convenzioni internazionali, della legislazione comunitaria e di altre fonti non vincolanti riguardanti i servizi privati per l’impiego e le assunzioni;
– contratti tipo (tra un pescatore e un’agenzia privata di collocamento, tra un armatore e un’agenzia privata di collocamento e un contratto di lavoro per il pescatore).
Pilastro 2 – Preparazione delle linee guida per gli esami medici in favore dei pescatori
Anche se – secondo quanto previsto dall’articolo 10 della Convenzione dell’OIL 188 sul lavoro nel settore della pesca – nessun pescatore può lavorare a bordo di un peschereccio senza un certificato medico valido, non ci sono linee guida specifiche per l’esame medico dei pescatori. Tutto ciò è in contrasto con la situazione dei marittimi del settore mercantile, che si riferisce alle linee guida congiunte ILO/IMO sugli esami medici.
Alcuni Paesi utilizzano queste ultime per includere anche i pescatori, ma in realtà queste linee guida non si adattano alle specificità della pesca in mare: ciò significa che non esiste una sorveglianza sanitaria o una prevenzione delle malattie professionali nel settore della pesca. Per questo motivo le parti sociali vogliono sviluppare, attraverso questo progetto, linee guida mediche che rispondano alle esigenze dei pescatori.
Pilastro 3 – Aggiornamento dell’applicazione “Fishery Speak”.
Le parti sociali hanno creato l’app “Fishery Speak” nell’ambito del progetto “Verso una pesca realmente e socialmente sostenibile nell’UE: il contributo delle parti sociali europee” (VS/2015/0042). Si tratta di un glossario interattivo volto a migliorare la sicurezza a bordo e la sicurezza della navigazione. Esso fornisce una panoramica delle principali frasi utilizzate a bordo in relazione alle procedure di sicurezza. Da quando è stata rilasciata l’applicazione, le parti sociali hanno osservato che alcuni aggiornamenti l’avrebbero resa più utile. Lo scopo di questo aggiornamento è quindi quello di aggiungere, tra l’altro, funzionalità di traduzione e riconoscimento vocale.
Pilastro 4 – Lobbying per la ratifica degli strumenti internazionali da parte degli Stati membri dell’UE.
L’obiettivo intermedio è quello di promuovere la cooperazione tra i rappresentanti di tutti i ministeri e le agenzie nazionali coinvolte nella politica della pesca in ciascuno Stato membro visitato: in molti casi infatti la responsabilità è diluita tra molti attori. L’obiettivo finale è quello di sensibilizzare alcuni Stati membri dell’UE sulle convenzioni internazionali esistenti e di incoraggiare le amministrazioni nazionali a procedere alla loro ratifica.
La riunione si è conclusa con una presentazione sulle malattie professionali realizzata da Uila Pesca e Inail.