A partire da questa settimana si terranno le assemblee congressuali di base delle iscritte e degli iscritti che lavorano nelle banche, nelle assicurazioni e nelle esattorie della provincia di Livorno. Sarà un’occasione per confrontarsi sui temi più generali del congresso ma soprattutto sul rapporto tra aziende del credito e territorio.
Le lavoratrici e i lavoratori delle aziende di credito sono sempre più soggetti a pesanti pressioni commerciali che si ripercuotono sulla loro salute psico-fisica e che minano inevitabilmente il rapporto banca-cliente. In questi anni essi hanno anche sostenuto molti sacrifici a seguito dei processi di ristrutturazione o riorganizzazione dovuti alla crisi ma anche allo sviluppo della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Tali processi, che non hanno risparmiato la nostra provincia, hanno determinato esuberi e chiusure di sportelli, soprattutto nei centri più piccoli.
Se consideriamo inoltre quanto contenuto nell’art. 47 della Costituzione (“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme…”) non possiamo non constatare come questi temi dovrebbero chiamare in causa anche altri soggetti, come lo Stato e le istituzioni locali che si sono invece contraddistinti per il loro silenzio assordante quando per esempio in questi anni si è proceduto alla chiusura delle sedi provinciali della Banca d’Italia (in Toscana sono rimaste per ora solo a Livorno, Firenze e Arezzo) che svolgevano a livello territoriale un’importante azione di controllo e coordinamento sull’attività bancaria e sui flussi economico-finanziari.
In generale non va poi certo bene che si chiudano gli sportelli bancari senza valutarne l’impatto sul relativo territorio. E’ ad esempio il caso delle periferie geografiche e sociali dove spesso gli abitanti sono più anziani e hanno difficoltà sia a spostarsi per trovare lo sportello più vicino (a volte anche 20/30 chilometri) sia a utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione, strumenti che solo in alcuni casi possono sopperire a tale disagio.
Tutti questi temi saranno certamente centro di discussione nelle nostre assemblee e nel congresso (in programma il prossimo 11 ottobre presso l’Hotel Universal di Livorno) ma dovranno esserlo ancor di più nella trattativa di rinnovo del Contratto nazionale in scadenza a fine anno. L’obiettivo è infatti riuscire finalmente a creare un “nuovo modello di banca” che il sindacato aveva già presentato alle aziende nella precedente piattaforma ma che diventa quanto mai necessario in questo rinnovo.