SIDERURGIA A PIOMBINO, IL MOMENTO DI INVESTIRE È ORA. SULLE CONCESSIONI BISOGNA FARE SCELTE INEDITE

SIDERURGIA A PIOMBINO, IL MOMENTO DI INVESTIRE È ORA. SULLE CONCESSIONI BISOGNA FARE SCELTE INEDITE

A Piombino si stanno di nuovo affacciando interessi ad investire che vanno approfonditi fino in fondo, ben sapendo che il tempo non è una variabile indipendente. In questi anni sono successi passaggi storici pesanti e siamo all’interno di una economia di guerra, dove gruppi siderurgici importanti stanno facendo valutazioni sul dove andare ad investire, in un contesto dove la più grande acciaieria d’Europa, la Azvostal, è stata distrutta.

Era evidente che questo avrebbe fatto riaprire gli scenari sul futuro della siderurgia in Europa, con paesi a noi vicini interessati ad attrarre investimenti. L’Italia non può farsi scappare questa occasione, (poi è evidente che vanno visti i piani industriali) in questo senso Piombino offre un complesso siderurgico importante e significativo tra Jindal, Magona e Dalmine.

Nel suo insieme la città ha aree produttive strategiche, suddivise tra varie aziende, in gran parte terreni demaniali, e bisogna che il rilascio o i rinnovi delle concessioni siano subordinati ad investimenti certi, ecocompatibili ed alle garanzie occupazionali.

A Piombino mancano migliaia di posti di lavoro all’appello e solo con una visione di tutta la siderurgia del territorio si può recuperare una condizione del genere. Piombino ha tutte le condizioni per diventare un polo d’eccellenza europeo perché offre un mix tra portualità e aree produttive che si riscontra da poche parti.

Al territorio si sta presentando di nuovo l’opportunità di un suo rilancio complessivo e bisogna che stavolta le Istituzioni facciano scelte inedite. In un tempo come quello in cui viviamo i vecchi schemi non funzionano più, non vi possono essere rendite di posizione, ci vogliono scelte valorose. Possono convivere e coesistere più partner industriali, ma questo è possibile se viene rimesso al centro l’interesse collettivo e pubblico, non possono esistere speculazioni industriali sulla pelle dei lavoratori.

Attendiamo da troppo tempo un vero piano definitivo ed investimenti da parte di Jindal, a breve scadono gli ammortizzatori sociali ed il tempo è scaduto, ma i nuovi interessi che si stanno manifestando devono essere assolutamente valutati fino in fondo. Ci attendiamo una convocazione a breve da parte del Ministero competente.

Massimo Braccini (segretario generale Fiom Toscana, Livorno e Grosseto)

Tagged with

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.