La vertenza siderurgica del territorio piombinese diventa sempre più delicata, non solo per la situazione riguardante la ex Lucchini oggi di proprietà indiana, ma anche alla luce di quanto potrebbe succedere alla Magona anch’essa di proprietà indiana. Il rinvio a lunedì prossimo, dell’incontro con JSW conferma e rende ancora più evidente la mancanza di guida e di progetto da parte di Jindal che dal mese di settembre – dopo l’annuncio del governo di voler entrare nella compagine societaria – non è stato in grado di presentare un piano industriale di vero rilancio del sito industriale.
A questo si aggiunge l’assenza di un piano strategico del Governo della siderurgia, che dovrebbe considerare Piombino uno dei sui poli produttivi principali. Questa situazione è davvero gravissima ed insostenibile per i lavoratori che giustamente stanno manifestando il loro disagio e anche nell’interesse della stessa città e Comprensorio.
Il Ministro dello sviluppo economico deve convocare immediatamente le parti affermando in modo chiaro quali siano le reali intenzioni del Governo. In primis per quanto riguarda lo stabilimento JSW, ma anche guardando al vicino stabilimento Liberty Magona non escludendo un progetto – anche di integrazione – che salvaguardi e rilanci i due principali stabilimenti siderurgici toscani. Sono passati ormai troppi mesi, sono state spese molte parole e ipotizzati interventi e progetti senza che nulla sia accaduto. Ora serve chiarezza e concretezza sia da parte della proprietà -fino ad oggi rinunciataria che deve fare gli investimenti necessari sia da parte del Governo circa il piano Nazionale della Siderurgia che sia credibile.
Ormai è il tempo del rilancio affinché i fatti prendano il posto delle tante dichiarazioni di questi mesi.
Mirco Luigi Rota
coordinatore siderurgia Fiom Cgil nazionale