Si sono concluse nei giorni scorsi, con grande difficoltà, le operazioni di scarico della nave Sea Falcon, carica di semiprodotti siderurgici destinati ai treni di laminazione dello stabilimento Jsw, operazioni rese possibili solo grazie alla professionalità e responsabilità dei lavoratori di Piombino Logistics.
Il carico, proveniente dall’India, era composto da billette per il Tmp (treno barre), per il Tve (treno vergella) e barre a profilo circolare per Gsi. Se il carico delle billette era ben stivato, garantendo i necessari standard di sicurezza dei lavoratori, altrettanto non può dirsi del carico delle barre. Un carico ad una altezza in alcuni punti decisamente eccessiva e rischiosa per chi opera in stiva.
Ancora una volta, nonostante i ripetuti allarmi lanciati dai lavoratori, Rls e organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm – ricordiamo che già l’anno scorso avevamo denunciato rischi analoghi all’azienda – nonostante le rassicurazioni da parte dell’azienda che avrebbe preteso da chi carica la nave il rispetto dei criteri minimi di sicurezza per chi poi dovrà scaricare, ancora una volta i lavoratori hanno dovuto caricarsi di responsabilità inaccettabili.
Una situazione che non dovrà più ripetersi, a costo di chiedere un sopralluogo degli enti preposti, per la salvaguardia della sicurezza personale dei lavoratori operanti sul porto, a prescindere dalla divisa da essi indossata. Tutti i lavoratori sono orientati a risolvere i problemi, ma un pericolo è un pericolo per chiunque a prescindere dal contratto o dalla società per cui operano.
Sarebbe sufficiente che la committente si impegnasse con diligenza nel controllo, fin dall’inizio del carico, pretendendo dal fornitore che questa operazione avvenisse in maniera corretta, usando i migliori metodi e materiali idonei per lo stivaggio.
A nostro avviso spendere in sicurezza non è un costo aggiuntivo o un problema, ma un un alto valore aggiunto nel processo produttivo. Siamo convinti che la soluzione del problema debba essere trovata intervenendo a monte e non, in maniera estemporanea.
L’ azienda non può nascondersi dalle proprie responsabilità scrivendo una semplice lettera di protesta rivolta al fornitore colpevole del mancato rispetto dei criteri di sicurezza richiesti. Ripetute lettere di protesta che, ormai è constatato, hanno scarsi effetti pratici.
L’azienda Piombino Logistics non può inoltre pensare di agire sui timori dei propri dipendenti di perdere il lavoro, immaginando di scaricare i rischi di sicurezza di simili carichi minacciando di sostituirli con altri operatori portuali. L’azienda deve semmai impegnarsi, con serietà e efficacia, affinché venga garantita la massima sicurezza ai propri dipendenti. Il tempo delle promesse e delle scuse più o meno convincenti per noi è scaduto, per questo chiediamo atti concreti di responsabilità a chi ha, secondo noi, l’obbligo di agire.
Rsu Fim Fiom Uilm Piombino Logistics