Boom della nautica in Toscana che ha chiuso il 2022 con una importante crescita di fatturato e del valore della produzione. L’Italia è il secondo produttore al mondo e la Toscana rappresenta circa il 45% del fatturato italiano, con più di 3000 imprese e 18.000 lavoratori addetti.
La media dei lavoratori addetti per azienda è di 6 dipendenti e quindi è evidente che si pone il problema di un cambiamento radicale se vogliamo provare a strutturare questo importante settore. Probabilmente il 2022 sarà un anno irripetibile.Tutti i cantieri hanno importanti portafoglio ordini. Il problema adesso è la fattibilità di produrre le tante commesse acquisite.
La nautica va vista nel suo complesso, in una visione di area larga dalla Liguria alla Toscana, con ognuno le sue peculiarità. Bisogna censire tutti gli spazi produttivi disponibili e permettere di continuare a poter investire anche a chi vorrebbe insediarsi nella nostra Regione. Va però ripensato il modello di sviluppo e va redistribuita anche a tutti i lavoratori facenti parte degli stessi cicli produttivi la ricchezza prodotta.
La gran parte dei lavoratori addetti del settore fanno parte ormai di ditte in appalto o sub appalti, e quindi sono parte integrante dei cicli produttivi. Le aziende committenti sono sottodimensionate rispetto al rapporto con i lavoratori degli appalti e registriamo la mancanza di professionalità. Nei rinnovi dei contratti aziendali delle grandi imprese che andremo ad affrontare, bisogna favorire il tema delle assunzioni e gli aumenti degli stipendi.
Dobbiamo garantire l’obbligo della formazione per tutti i lavoratori sia dipendenti che degli appalti, il controllo degli orari di lavoro, la sicurezza e gli investimenti. Bisogna assicurare l’applicazione dei contratti nazionali per tutti i lavoratori, estendere la contrattazione aziendale o di filiera e chiamare alla responsabilità in solido tutti i cantieri committenti. In questo settore vi sono troppi lavoratori con paghe da fame, soprattutto che provengono da altri paesi, a cui attraverso vari marchingegni gli vengono ridotte le normali retribuzioni, e questo è assolutamente inaccettabile, oltre che illegale.
Va ricostruita la catena del comando e delle responsabilità, il settore avrà un futuro se si cambia strada. La nautica in Toscana è ad un punto di svolta. Ci vuole anche un governo politico- Istituzionale e sindacale della situazione, le aziende ovviamente si fanno concorrenza, le ditte in appalto più professionali passano da un cantiere ad un altro ed anche gli stessi lavoratori cambiano spesso impresa. Va ripreso il tavolo regionale sullo sviluppo della nautica, le prospettive e la buona occupazione.
Abbiamo il dovere di riordinare il settore, ognuno deve assumersi la responsabilità di contribuire a strutturare questo gruppo strategico per l’economia Toscana, ben sapendo che non esiste nessun sviluppo se fondato sull’arretramento delle condizioni dei lavoratori.
Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana