Lucchini: E’ arrivato il giorno dello sciopero unitario. Il 90% dei dipendenti della Lucchini di Piombino, fra cui la totalità delle linee di produzione, ha aderito allo sciopero di tre ore indetto ieri da Fim, Fiom e Uilm. Alla manifestazione organizzata davanti la direzione hanno partecipato oltre 500 lavoratori. All’assemblea pubblica erano presenti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e dei partiti. “Nonostante le rassicurazioni dell’azienda – ha spiegato il segretario Fiom Luciano Gabrielli a nome di tutti i sindacati – la situazione resta drammatica. Decine di aziende dell’indotto rischiano di chiudere”. La situazione della Lucchini è legata al rapporto tra la proprietà del gruppo siderurgico e le banche, che vantano un credito di circa 770 milioni. Già oggi potrebbero giungere novità da Mosca, dove è in programma l’assemblea degli azionisti del Gruppo Lucchini. In ballo ci sarebbe la decisione, da parte del magnate russo Mordashov, di procedere alla ricapitalizzazione del gruppo, con almeno 100-150 milioni, condizione richiesta dalle banche creditrici per sbloccare le trattative sulla rinegoziazione del debito. “Mordashov – conclude Gabrielli – chiarisca una volta per tutte cosa vuole fare del gruppo Lucchini. Se, come è chiaro da mesi, si procederà alla vendita, è necessario che l’acquirente garantisca un piano industriale serio. E’ in discussione il futuro di quasi 4 mila lavoratori”.