Il commissariamento è evitato. Gli operai e il sindacato hanno vinto la loro battaglia. La Lucchini è salva e con essa i 3200 lavoratori impiegati nelle acciaierie e nelle fabbriche dell’indotto. “Le banche hanno capito che lo stabilimento è in grado di essere competitivo e produttivo” ha commentato Luciano Gabrielli segretario Fiom Cgil “L’accordo raggiunto costituisce un importante passo avanti che permette di farci tirare un sospiro di sollievo. Questo risultato è stato possibile grazie alla lotta dei lavoratori e all’impegno delle istituzioni”.
RIPERCORRIAMO LE TAPPE DELLA VERTENZA LUCCHINI:
6 LUGLIO 2011 Per le acciaierie Lucchini è arrivato il giorno della verità. Oggi alle 18, nel corso dell’incontro in programma al Ministero dello sviluppo economico, le banche comunicheranno se intendono o meno siglare l’accordo per la ristrutturazione del debito da 770 milioni di euro.
4 LUGLIO 2011 Dopo lo sciopero della fame iniziato venerdì scorso da Mirko Lami Rsu Fiom Cgil, lunedì pomeriggio gli operai della Lucchini si sono fermati con una manifestazione che ha percorso le vie della città. In tre operai hanno occupato un silos dello stabilimento. La pressione dei lavoratori è questa volta diretta alle banche che da mesi tengono il futuro della Lucchini appeso ad un accordo, fino ad ora sempre rimandato per la resistenza di alcuni istituti di credito, sulla ristruttura zione del debito di 770 milioni di euro. ” Non ci tiriamo indietro rispetto al nostro obiettivo che resta la difesa del secondo polo siderurgico nazionale” commenata Luciano Gabrielli segretario Fiom Cgil “L’accordo sarebbe solo il primo passo, abbiamo bisgno di un acquirente che garantisca il ciclo integrale e il rifacimento dell’alto forno”. “La situazione è davvero difficile” spiega Mirko Lami Rsu Fiom da venerdì in sciopero della fame “o le banche ci mettono del loro oppure si va all’amministrazione straordinaria che potrebbe essere l’anticamera del fallimento”.
Nota di solidarietà della segreteria nazionale Cgil: La CGIL Nazionale esprime solidarietà a Mirko Lami, il coordinatore Rsu dello stabilimento Lucchini-Severstal di Piombino da qualche giorno in sciopero della fame per accendere un faro sulla vertenza, e a tutti i lavoratori del gruppo “in lotta per la salvaguardia degli stabilimenti e della produzione”.“L’evolversi di questa vicenda – dichiara il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere – dimostra l’inadeguatezza del governo ad intervenire per affrontare le crisi più serie. In questo caso la vicenda è aperta da troppo ed è urgente, nelle prossime 24 ore, risolvere i problemi aperti tra le banche creditrici e l’azienda per rendere possibile – conclude – il prosieguo dell’attività produttiva del gruppo”. Intanto oggi, nei cinque stabilimenti italiani del gruppo Severstal-Lucchini, si sono svolte, come riferito in una nota dalla FIOM CGIL, “diverse iniziative di lotta a sostegno dell’azione condotta unitariamente dai sindacati dei metalmeccanici FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL per ottenere la continuità dell’attività produttiva”. “L’azione sindacale – prosegue la nota – è volta a far sì che le banche creditrici raggiungano in tal senso un’intesa con la Proprietà del Gruppo”.