Da oggi parte una prima iniziativa di mobilitazione a sostegno della vertenza Jsw con un presidio della Rsu Jsw Steel Italy, Piombino Logistics e Gsi presso la portineria dello stabilimento piombinese.
La sensazione è che dopo anni in cui TUTTE le Istituzioni hanno dichiarato la strategicità del sito di Piombino fermandosi però solo alle dichiarazioni di intenti e belle parole, adesso i lavoratori ed il sindacato, siano rimasti i soli a difendere lo stabilimento ed il proprio lavoro.
Se è così come sembra il dramma sociale è alle porte ed è il motivo per cui le Rsu hanno deciso con le Segreterie Provinciali Fim-Fiom-Uilm, un’occupazione della portineria dello stabilimento con un presidio permanente della Rsu che sarà solo l’inizio della mobilitazione.
Seppur nel rispetto delle regole dettate dall’emergenza sanitaria che impediscono assembramenti, abbiamo deciso che occorre un luogo simbolo da dove fare sentire la voce delle 2000 famiglie che rischiano di essere coinvolte in un dramma sociale senza precedenti.
Al presidio delle Rsu invitiamo tutte le Istituzioni coinvolte, le varie forze politiche, le confederazioni Cgil-Cisl-Uil, ma in questo momento così complicato non sono sufficienti solo parole di solidarietà, occorre proposte e soluzioni per salvare il Lavoro.
Negli ultimi due mesi siamo passati dal “prendere o lasciare” dichiarato dall’ex ministro Patuanelli che aveva dato “un termine ultimo” a Mr. Jindal, ad una crisi di Governo che ha portato ad un avvicendamento al Ministero dello Sviluppo Economico. Al nuovo Ministro abbiamo fin da subito richiesto, ancora inascoltati, una convocazione per valutare la bozza del piano industriale e conoscere la volontà del nuovo Esecutivo. Occorre fare passi avanti concreti sul Piano della Siderurgia Nazionale, nel quale è stata prevista la siderurgia piombinese, per avere una visione ed una strategia di lunga durata in un settore decisamente strategico, anche perché mentre l’Italia latita, la Germania ha già completato il proprio Piano ed è pronta ad affrontare la prevista ripresa del settore. Da capire poi a che punto siamo con il contratto decennale con Rfi per la fornitura di rotaie che, per evitare gli errori del passato, chiediamo debba prevedere delle penali e dei vincoli per garantire la produzione di acciaio green e la laminazione delle rotaie nel sito piombinese.
Il totale silenzio del Gruppo indiano in merito al loro stesso Piano industriale non è certamente un buon segno, anzi sempre più temiamo un disimpegno da parte della Proprietà che ha già dato prova in questi anni della propria inaffidabilità.
Gli ultimi mesi stanno vedendo uscire dall’azienda uno dopo l’altro vari Dirigenti, non c’è nessuno che si occupa di cercare di reperire commesse, la poca attività quotidiana è rivolta solo a ridurre costi e, nelle stanze della Dirigenza, si sente parlare solo di “chi ha le deleghe per fare cosa” ma intanto lo stabilimento è come una nave alla deriva che, senza una guida certa, è in balia dei venti e delle onde.
Dopo l’arrivo e la nomina del Vicepresidente Esecutivo sembrava ci fosse un progetto ed un’idea legata alla siderurgia e ad una diversificazione da sviluppare anche grazie ai fondi europei, ma rapidamente anche lui sembra si sia adeguato, non sappiamo se volontariamente o meno, allo stile Jindal. Per questo abbiamo richiesto un incontro urgente alla Direzione Jsw a cui la Proprietà non ha risposto con la nostra auspicata solerzia. Un incontro che si terrà Giovedì 11 ed ancora non sappiamo chi sarà il nostro interlocutore al tavolo per il gruppo indiano. Subito dopo tale incontro, tramite il presidio della Rsu alla portineria e tramite un apposito Link, che pubblicizzeremo per una videoconferenza, informeremo tutti i Lavoratori.
Assoluto silenzio da parte del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sulla nostra vertenza e per questo lo aspettiamo qui al presidio della Rsu a Piombino, per far conoscere la sua posizione ai molti lavoratori e cittadini che hanno voluto la sua elezione solo pochi mesi fa. Ci interessa sapere dal Governatore quali progetti legati al Recovery Fund sta prevedendo la Regione Toscana per rilanciare il lavoro e sviluppo in un’Area di Crisi Complessa come la nostra.
Totale silenzio da parte dei partiti politici, compresi quelli che oggi sono all’opposizione in Consiglio comunale ma che sono stati firmatari dei vari Accordi di Programma che, dopo la fermata dell’Altoforno nel 2014, avrebbero dovuto permettere la ripartenza di una siderurgia ecosostenibile a Piombino.
L’unico ad avere espresso il proprio pensiero sul futuro dello stabilimento è il Sindaco di Piombino, ma è un’idea che nel Patto per Piombino di fatto cancella la siderurgia senza un’alternativa che permetta di sostenere e garantire il lavoro alle 2000 famiglie tra diretti ed indiretti che sono coinvolti dalla vertenza. Condividiamo che una strada che colleghi il Porto, senza ingolfare la città, sia indispensabile, ma è un progetto che deve essere concertato con lo sviluppo della siderurgia e logistica esistente, dato che il Sindaco stesso dice che il progetto non è finanziato, per il quale sappiamo tutti che occorreranno decenni dato che ancora non sappiamo nemmeno quando sarà terminato il primo lotto e che non potrà quindi permettere di garantire il lavoro né a chi lo perderà né sapere quando e se sarà possibile crearne di nuovi. Anche l’idea di spostare lontano dalla città l’attuale Treno Rotaie (per il quale invece in precedenza l’attuale Amministrazione Comunale aveva previsto un ampliamento tramite la Variante della Tempra) è condivisibile, ma il costo è valutato in 270 milioni e nel Progetto per Piombino non è indicato chi ce li dovrebbe mettere, quando lo farebbe e se davvero è intenzionato a farlo. Insomma un salto nel vuoto che i Lavoratori non possono permettersi e che rischia di far perdere una commessa con Rfi per il prossimo decennio del valore di circa un miliardo.
Un’idea che ricorda molto il vecchio progetto utopia che a tutti piaceva ma che è rimasto solo un bel sogno nel cassetto.
Nel 2014 c’era chi ha voluto la fermata dell’Altoforno, che veniva dipinto politicamente come il tappo allo sviluppo di Piombino, immaginando un futuro prosperoso che non c’è stato.
Anzi si sono susseguiti sette anni di ammortizzatori sociali che hanno distrutto economicamente migliaia di famiglie, che hanno dato fondo ai pochi risparmi, si sono indebitati e consumato il poco Tfr accumulato e molti hanno subito anche l’accusa di essere vagabondi e privilegiati. Oggi il covid19 ha dimostrato che quando si perde, non per propria colpa, l’opportunità di lavorare tutti hanno la necessità di avere un minimo sostegno economico, anche chi un anno fa accusava ingiustamente i cassaintegrati dello stabilimento.
Nel 2021 il tappo allo sviluppo di Piombino è diventato ciò che resta dello stabilimento, immaginandosi un futuro prospero fatto di Turismo, Aree Verdi, parcheggi e Musei di Archeologia Siderurgica, su un’area che da oltre cento anni ha vissuto di industria.
Ma qualcuno, mentre immagina il futuro, vuole pensare insieme a noi anche al presente e a come nei prossimi decenni dovranno sostenersi economicamente le migliaia di persone che perderanno il lavoro ? O forse la preoccupazione del Sindacato è considerata solo “un’angusta e antica ideologia” perché più che delle aree da liberare ci preoccupiamo del Lavoro e della vita delle famiglie ?
Il futuro è importante ma dobbiamo arrivarci vivi e senza lavoro sarà difficile, mentre è facile immaginare una Piombino ancora più povera che rischia di non essere in grado di dare un futuro ai giovani e rischia di perdere anche molti dei Servizi attualmente presenti sul Territorio.
Si sente giustamente parlare delle necessarie bonifiche e smantellamenti che sono indispensabili visto lo stato degli impianti dismessi da decenni, che potranno in futuro diventare un pericolo per la salute e sicurezza dei Lavoratori e Cittadini, ma tutti sanno bene che tali attività saranno svolte da Ditte e personale specializzato e potranno essere impiegati solo pochissimi dei Lavoratori attualmente in cassa integrazione.
Sul Porto, che a brevissimo vedrà insediarsi un nuovo Presidente dell’Autorità Portuale, ci limitiamo a sottolineare che, nonostante le ingenti risorse pubbliche che sono state investite, non si sono sviluppati posti di lavoro ed anche nelle nuove aree assegnate, quando finalmente saranno terminati i lavori, a regime si stima si possano creare meno di un centinaio di assunzioni. Intanto quello che ad oggi appare evidente è una grande area portuale adibita principalmente a parcheggio per sostenere le spese necessarie a pagare le concessioni portuali. Certo non ancora quello sviluppo che era stato ipotizzato nel 2014.
Da non sottovalutare che sono anni che Fim-Fiom-Uilm Provinciali chiedono a tutte le Istituzioni di organizzare un serio programma di Formazione dei Lavoratori in cassa integrazione per evitare che, quando un’attività si insedia a Piombino e deve assumere, debba rivolgersi altrove per cercare personale. Sarebbe un’altra sconfitta di chi ha governato e sta governando questo Territorio. Sintomo di una totale incapacità politica di disegnare il futuro di cui il sindacato non potrà essere considerato responsabile.
L’appello della Rsu Jsw Steel Italy, Piombino Logistics, Gsi e delle Segreterie Provinciali Fim-Fiom-Uilm è però rivolto principalmente a tutti i Lavoratori per partecipare al Presidio della Rsu, senza creare assembramenti, nel totale rispetto delle regole sanitarie, ma serve sostenere tutti insieme la Vertenza piombinese. Se vogliamo salvare il nostro Lavoro è necessario unirsi, confrontarsi, compattarsi sugli obiettivi e decidere insieme le nuove forme di mobilitazione se saranno necessarie. Non ci interessa la solidarietà di chi lancia in questa emergenza proclami divisivi solo per una tessera sindacale e nemmeno di chi ha come obiettivo solo improbabili buonuscite ed utopistiche nazionalizzazioni, a costoro diciamo di continuare pure ad organizzarsi le proprie iniziative. L’obiettivo di Fim-Fiom-Uilm è lottare per avere la garanzia oggi e domani del Lavoro, non solo per noi ma anche per i nostri figli che non vogliamo debbano abbandonare il loro Paese ed il loro Comprensorio.
Da oggi vi aspettiamo anche solo per pochi minuti al giorno, per dare il vostro sostegno al Presidio della Rsu presso la Portineria Jsw di Piombino, uniti ce la possiamo fare, chi non scende in campo oggi non ha diritto a lamentarsi domani !! La cassa integrazione non durerà per sempre e dobbiamo compattarci per evitare futuri possibili scenari di licenziamenti collettivi.