Sì è svolto questa mattina l’incontro per la vertenza Jsw di Piombino con la presenza della sottosegretaria Alessia Morani. Le aspettative erano sicuramente alte, 10 anni di alti e bassi in una crisi infinita di un intero territorio e di tante famiglie lo giustificano, ma tra le tante aspettative la prima resta mettere un primo punto fisso in una vicenda tanto logorante.
Oggi sebbene non sia ancora quel giorno – senza con questo sottovalutare e prescindere dalla complessità di una partita che si è andata ancora più intrigando – abbiamo più che in altre occasioni percepito la regìa del Governo. Un’azione dalla strategia antica quanto il mondo: la carota e il bastone, azione non priva di rischi e incognite (come le vicende a Taranto dimostrano) considerando che stiamo parlando di multinazionali.
Il Ministro mette sul piatto una dote ingente:
• Perfezionamento contratto di fornitura decennale di rotaie per RFI da centinaia di milioni di euro; • Concessione dei certificati bianchi in scadenza e formalmente persi;
• Svariate decine di milioni di “Grant”, sovvenzione a fondo perduto;
• 30 milioni della Regione
• Altre disponibilità sotto forma di Grant in fase di definizione
L’impegno richiesto all’imprenditore a fronte dell’ingente sforzo economico, pari solo all’Ecobonus del 110%, è quello di assumere un protagonismo e il rischio imprenditoriale, avviando contestualmente il rifacimento dei treni di laminazione e la realizzazione del forno elettrico. Il bastone, solo brandito nella mano del Governo: non l’esproprio proletario o la mediatica ipotesi di nazionalizzazione, bensì la possibilità di concretizzarsi di una seconda compagine imprenditoriale.
L’incontro è quindi servito per un puntualizzare gli impegni presi e richiesti a Jindal nell’ultimo incontro con la proprietà e il Governo italiano. L’obiettivo resta quindi – come chiesto dalla Fiom da tempo immemorabile – l’ingresso di Invitalia (allora chiedevamo CdPrestiti) nel capitale societario per un piano industriale che preveda la realizzazione in tempi celeri e in una unica fase (contestualmente al rifacimento dei treni) del forno elettrico per la produzione di acciaio.
Su questo ultimo punto Jindal ha chiesto la possibilità di un’ulteriore verifica e analisi del progetto con data ultima prevista per il 31 gennaio 2021. Verifica che dovrà essere fatta sia sul piano industriale sia sul piano finanziario e anche in ragione del contributo economico che il governo apporterà con l’ingresso di Invitalia. Ingresso che dovrà essere preceduto da una valutazione periziale per la stima del valore del sito industriale.
La Fiom – pur apprezzando l’azione del Governo – ha sottolineato alcune riserve rispetto al protrarsi della decisione da parte di Jindal sul piano degli investimenti e nei confronti del Governo rispetto al non ancora definito piano di ingresso di Invitalia, così come sui rischi molto concreti che i tempi per raggiungere un’intesa economica sul valore periziale dello stabilimento possano protrarsi oltre i tempi definiti e difficilmente sopportabili.
La segreteria nazionale Fiom ha chiesto al Governo nello stesso periodo di tempo di esplicitare il ruolo che dovrà assumere Piombino nel piano nazionale della siderurgia italiana, grazie anche all’apporto della futura presenza pubblica. La sottosegretaria Morani in ragione della richiesta di Jindal e delle verifiche che il governo farà anche con il ministero dell’ambiente sul tema bonifiche ha aggiornato l’incontro per la prima settimana di febbraio.
David Romagnani
Segretario generale Fiom-Cgil provincia di Livorno