“Il volantino della Fim e della Uilm contiene dei limiti di analisi e menzogne che tendono a rendere più opaca la verità e immettono confusione tra i lavoratori” Fiom Cgil Livorno ne dà le motivazioni “è stato disdetto il contratto nazionale siglato da tutti, dove c’erano le regole, per quello siglato solo da Fim e Uilm dove spariscono le regole e compaiono le deroghe, ovvero: Limitazione al diritto di sciopero e sanzione personale a chi lo effettua, Non saranno più retribuiti i primi 3 giorni di malattia, se superi il tetto, Obbligo di fare lo straordinario oltre le 40 ore senza discuterne con nessuno e libera applicazione della flessibilità, Una ipotesi di riduzione del salario per i nuovi assunti, La possibile richiesta da parte delle aziende di poter o no usufruire della refezione” e ancora “Dal momento che il 15 settembre si terrà una riunione tra Federmeccanica e Cisl, Uil e Ugl per stabilire il contenuto delle deroghe che diverranno parte integrante del Contratto Nazionale da loro siglato, ci chiediamo: con quale mandato dei lavoratori e con quale democrazia? visto che nessuno ha votato e approvato il mandato a trattare le deroghe”. Riguardo la vicenda di Torino che ha visto coinvolto il Segretario Cisl, Bonanni, Fiom sostiene: “noi non condividiamo le violenze, ma rivendichiamo la possibilità del dissenso, non abbiamo bisogno ne di “spintanei” ne di “guastatori” ma siamo disponibili da subito ad un confronto serio nelle assemblee unitarie di tutti i lavoratori, perché democrazia significa esprimere tutti il proprio parere ma, poi, attenersi al giudizio finale dei lavoratori (quando esso è libero e non sotto ricatto come a Pomigliano. “Libero fischio, libero Stato (Sandro Pertini)”.
“Fiom non ha mai offeso ne insultato ma ha sempre cercato di applicare la solidarietà”. “Riteniamo che tra Fim,Fiom e Uilm prevalga la volontà di difendere unitariamente i diritti inviolabili dei lavoratori, attraverso l’intelligenza e non con le aggressioni reciproche e il basso livello di polemica, come già da tempo auspicato. Riteniamo comunque che i lavoratori, in questa difficile situazione, debbano fare attenzione a ciò che è veramente importante per se stessi e per i loro figli, perché si sta rischiando che il loro futuro sia peggiore del nostro presente e che le sirene di chi vuol rendere opaca la verità a favore di false promesse, siano da valutare attentamente. I lavoratori hanno l’intelligenza per informarsi e decidere da che parte stare, ma in momenti come questo, non ci possono essere alibi per nessuno. Noi dobbiamo esportare i diritti e non importare nuove forme di schiavitù.