FIOM E UILM: IL SILENZIO DELLA POLITICA SUL POLO SIDERURGICO PIOMBINESE IMPONE INIZIATIVE ADEGUATE

FIOM E UILM: IL SILENZIO DELLA POLITICA SUL POLO SIDERURGICO PIOMBINESE IMPONE INIZIATIVE ADEGUATE

Tra elezioni comunali ed europee siamo arrivati, nel silenzio generale rotto solo dagli allarmi del sindacato e dal boato procurato dall’abbattimento dello storico altoforno, alla scadenza dei 120 giorni previsti dalla firma del Memorandum alla firma dei nuovi Accordi di Programma per la vertenza #Jsw di #Piombino.

Dall’arrivo del Ministro Urso del 7 Marzo a Piombino in cui, tra un selfie e l’altro, il Ministro è venuto ad annunciare l’impegno del Governo per Piombino a sottoscrivere nei successivi 3-4 mesi i due Accordi di Programma, non si è tenuto nessun tavolo che abbia visto coinvolto il sindacato.

Nonostante gli allarmi e le richieste di convocazione urgente al MiMit delle Segreterie Nazionali, il tempo scorre senza che nulla si sia concretizzato.

Dalla proroga di Gennaio scorso sono già stati utilizzati 6 mesi di Cassa in Deroga per lo stabilimento Jsw e tra poco si dovrà iniziare a richiedere un’ulteriore proroga per i 1336 lavoratori coinvolti, visto lo stallo in cui si trova la vertenza.

A fine Settembre scadrà la Cassa integrazione per i 112 lavoratori della Piombino Logistics e servirà un nuovo rinnovo, così come servirà ad Ottobre rinnovare i contratti di solidarietà per i 48 lavoratori della Gsi, se si vuole evitare drammi sociali.

Nel frattempo gli impianti del Tve e Tmp sono fermi, nessuno in Jsw si sta attivando per cercare ordini e contestualmente tali impianti sono in stand by in attesa di capire se e quando verrà Metinvest a realizzare il proprio progetto e in tal caso chi dovrà smantellarli.

Intanto non ci risulta che nessuno stia lavorando ad un piano di smantellamento che indichi tempistiche, modalità e permessi necessari, tutte cose che faranno slittare ulteriormente i tempi.

Il Vice Presidente Jsw ci dice che Jsw è “pronta”, ma non si capisce a fare cosa, visto che non è ancora chiaro dove vogliono posizionare il forno elettrico, quali aree intendono liberare e che tipo di investimento vogliono fare su un impianto rotaie sempre più in difficoltà a sostenere gli attuali ritmi di laminazione.

Nessuna certezza nemmeno sul famoso una tantum che Carrai si era impegnato a distribuire, anche tramite sue dichiarazioni sulla stampa, a tutti i lavoratori con la firma del Memorandum nello scorso mese di Maggio.

Come Fiom e Uilm il 1 Marzo al Ministro Urso, durante il presidio con sciopero a Roma, avevamo detto che il gruppo Jsw e tutto il suo managment sono totalmente inaffidabili, avevamo chiesto di non concedergli ulteriore fiducia con la firma del Memorandum, ma il Ministro ed il suo Governo hanno scelto un percorso diverso.

Oggi i fatti ci stanno dando ragione ed il Vicepresidente sta perdendo di credibilità con i propri annunci mai rispettati.

Come Fiom e Uilm abbiamo avuto incontri ed interlocuzioni con l’A.d. Metinvest Adria che conferma i loro incontri in tavoli con il Ministero, con l’Autorità portuale e con Istituti bancari.

Ma ciò che non è più tollerabile è il silenzio del Governo, imbarazzante almeno quanto quello della Regione Toscana e dell’Amministrazione Comunale a cui sembra interessi veramente poco del futuro di oltre 1500 famiglie.

In questo silenzio fanno molto rumore le parole del Presidente di Federacciai che si preoccupa più degli interessi di bottega che non degli interessi della Siderurgia Nazionale fatta da gruppi che producono acciaio, ma anche di tantissime realtà che fanno fatica a reperire semi-prodotto, visto che l’Italia è un importatore netto di oltre 6 milioni di coils.

Mentre il Presidente critica l’eventuale progetto Metinvest/Danieli a Piombino, per il timore dello schock del mercato del rottame in Italia, rilascia interviste che ci sembrano bizzarre in cui per Taranto ritiene invece necessari almeno due impianti di DRI e almeno due forni elettrici.

Non la Fiom e la Uilm ma una ricerca fatta da Siderweb dimostra che si tratta di dichiarazioni errate e che la disponibilità di rottame in Italia e sicuramente in Europa è destinata ad aumentare.

Non si può più restare in attesa di non si sa nemmeno cosa.

I lavoratori meritano di sapere a che punto siamo con la stesura dei due nuovi accordi di programma, meritano di conoscere i piani industriali Jsw e Metinvest, meritano di sapere le tempistiche per la realizzazione dei loro progetti e con quali strumenti saranno salvaguardati migliaia di posti di lavoro.

Ai candidati a Sindaco di Piombino come Fiom e Uilm abbiamo indicato un nostro progetto e della necessità di realizzare una “società di scopo” che si occupi davvero di realizzare le bonifiche senza elargire risorse ai privati, di liberare e restituire una parte delle aree alla città ed una parte ad altre attività industriali, di gestire le aree in comune con un piano di infrastrutture pubbliche per il rilancio del Territorio, di governare le aree pubbliche come le banchine per evitare che vengano bloccate da privati inaffidabili, di formare e riqualificare tutti i lavoratori che potranno essere occupati non solo nei progetti Jsw e Metinvest/Danieli ma anche in tutte le altre attività che si dovranno realizzare.

A breve il Comune di Piombino avrà un Sindaco regolarmente eletto e ci auspichiamo di averlo al nostro fianco in queste richieste, chiedendogli fin da adesso, se non lo fa il Governo, di mettere al tavolo i due imprenditori con le parti sociali per capire realmente chi sta risolvendo i problemi e chi invece ne sta creando dilatando i tempi.

Come Fiom e Uilm proporremo all’Esecutivo unitario di domani che, dopo un doveroso passaggio in assemblea per confrontarci con tutti i lavoratori, non è più rinviabile mettere in campo iniziative da tenersi a Roma sotto il MiMit e successivamente, se non ci saranno risposte adeguate da proseguire a Piombino, per avere certezze sul futuro del Polo Siderurgico Piombinese.

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