“La nostra provincia rischia la desertificazione industriale” questo l’ennesimo grido di allarme che la segreteria Fiom ha lanciato a conclusione dell’ultimo direttivo (19 maggio) “Il dissesto sociale a cui assistiamo sta avvenendo attraverso lo spostamento delle produzioni, le chiusure di impianti, l’azzeramento dei diritti. Il settore auto subisce fortemente il calo delle vendite Fiat e al suo lento ma costante disimpegno in Italia, tutto ciò porta la componentistica a tagliare, razionalizzare, con conseguenze pesanti: la Trw, la Magna vedono applicato da tempo il Contratto di solidarietà, la Mtm rischia di perdere pezzi o addirittura l’intera produzione; proprio in questi giorni i lavoratori sono in assemblea permanente per rivendicare il diritto al lavoro. Ed ancora la Cig della De Tomaso scadra’ il 4 settembre e nessun nuovo posto di lavoro si intravede all’orizzonte. Sull’impiantistica le imprese metalmeccaniche, per stare al passo con le richieste del commitente, si fanno concorrenza tra di loro attraverso il taglio dei salari e dei diritti dei lavoratori: nessun riconoscimento delle professionalita’ ma solo un imbarbarimento delle relazioni industriali. La siderurgia è appesa ad un filo sottile per avere un futuro: c’e’ bisogno di nuove produzioni ed investimenti per la Lucchini e la Magona, un nuovo acquirente che porti di nuovo a produrre acciaio allo stabilimento di Piombino, investimenti e bonifiche, la nave Concordia per dare respiro alle imprese che rischiano, senza nuove attività, la chiusura delle aziende provocando un danno enorme all’economia della zona” e per concludere “Il Comitato Direttivo esprime la propria solidarietà a Mirko Lami (RSU Lucchini) che, per difendere l’altoforno ed il lavoro, è stato ed è ancora vittima di attacchi vergognosi che condanniamo e che andrebbero respinti da tutta la società civile. Su questi temi, sul lavoro come priorita’ vogliamo insistere, vogliamo che diventi una vertenza Toscana, che il Governo dia risposte concrete e che ci sia un cambio di passo dell’Europa. Continueremo a batterci perchè IL LAVORO TORNI PROTAGONISTA”.