«O ci sarà una svolta seria (a livello sia locale che nazionale) o per centinaia di lavoratori del settore della componentistica auto sarà un periodo nero». E’ questo il preoccupante campanello d’allarme lanciato dalla Fiom Cgil guardando a un 2011 che fa immaginare un orizzonte senza molte speranze per l’industria metalmeccanica livornese. «La crisi che dal 2008 colpisce questo settore non accenna a terminare», afferma Enrico Pedini per la segreteria Fiom Cgil Livorno: «In 2 anni si sono persi più di 500 lavoratori e altre centinaia sono stati messi in cassa integrazione, prima ordinaria e poi straordinaria. Tutte indennità che stanno per terminare e che, per adesso, lasciano intravedere all’orizzonte soltanto licenziamenti». Pedini cita molte aziende che rischiano di mandare a casa dipendenti al termine delle indennità. La Magna e la Trw in primis. «La crisi va avanti da circa 25 mesi. Ha colpito tutti. Grandi e piccole aziende e anche il cantiere di Livorno non è più quello di un tempo». La causa di questa drastica riduzione dei volumi di lavoro – che si attesta intorno al 25/30% – è soprattutto la fine degli incentivi statali sulle auto. «La situazione della Mtm, ad esempio, ci preoccupa molto. A inizio ottobre dovremmo sapere qualcosa sul destino di molti dei suoi lavoratori». Pedini preannuncia che sarà sempre «attivo e democratico» il ruolo svolto dalla Fiom Cgil: «Non siamo per i discorsi o per le ideologie, come molti fanno credere. Abbiamo compreso che coinvolgendo direttamente i lavoratori nelle problematiche dell’azienda, essi rispondono positivamente, scendendo anche a compromessi temporanei pur di salvaguardare l’esistenza dell’azienda e quindi della loro occupazione. E i lavoratori lo hanno capito. Abbiamo sempre più iscritti, oltre 2000 nel comprensorio Livorno, Collesalvetti, Rosignano, Cecina e, nelle Rsu delle maggiori aziende del territorio, vantiamo un largo consenso con oltre il 50% dei voti: talvolta, come nel caso della Magna, con punte del 73%».
Fiom: è allarme nel settore auto
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