Ci fa piacere che tra il gruppo Azimut Benetti, (il più importante cantiere Nautico al mondo), la Regione Toscana ed alcuni Comuni sia stato firmato un protocollo d’intesa sugli investimenti, ma è poco comprensibile la posizione delle istituzioni, perché sembra favoriscono interessi a senso unico. Non bastano gli investimenti, pur importanti, ma anche come si lavora, o il settore non avrà futuro!
Le istituzioni a quanto pare sposano in pieno la linea dell’impresa, senza convocare un tavolo con le organizzazioni sindacali, sembra che conti solo il capitale ed i lavoratori siano un’appendice, una merce.
Tutti sono pienamente informati sulle condizioni di sfruttamento e arretramento dei lavoratori nel settore della nautica, ed invece la Regione vanta solo di impegnarsi a individuare incentivi all’impresa senza vincolarli, attraverso accordi con il sindacato, al miglioramento della sicurezza, delle retribuzioni, alle assunzioni dirette e per un nuovo modello di sviluppo.
Azimut Benetti dice che dà lavoro a 5000 lavoratori, ma non dice che solo uno su dieci é dipendente, mentre tutto il resto sono appalti di sub appalti, in un rapporto così alto mai visto.
La gran parte di questi lavoratori lavorano 10 ore al giorno per sei giorni la settimana e guadagnano, se va bene, 15mila euro all’anno.
Molti lavoratori provengono da paesi stranieri ed il loro permesso di soggiorno spesso é legato al lavoro. In questo modello in pochi si arricchiscono, mentre tanti sono sfruttati.
Dare incentivi senza chiare linee di indirizzo e non ponendo vincoli, vuol dire favorire un modello di sviluppo non solo distorto, ma anche preoccupante per le prospettive, perché facilmente esportabile.
Mancano le professionalità, lo dichiarano anche le stesse imprese, ma allora bisogna tornare alla politica delle assunzioni dirette da parte dei cantieri, se non ora quando, e creare un diverso rapporto tra ditte in appalto e dipendenti diretti.
La nautica é un settore ricco e del lusso dove si producono yacht da sogno, non è accettabile che i lavoratori subiscano queste condizioni di arretramento e che vi siano incentivi alle imprese senza nemmeno gettare le basi per dare garanzie ai lavoratori ed alle prospettive delle aziende.
La Regione Toscana, con la nuova giunta Giani, ha abbandonato la via del dialogo con le parti sociali sul settore, il tavolo sulla nautica da due anni non é più stato convocato.
La Fiom sarà puntuale sulla protesta e sull’azione sindacale, ma anche sulla proposta, aperti a qualsiasi tavolo di confronto in ogni sede per contribuire a favorire uno sviluppo fondato anche sulla funzione sociale dell’impresa, nell’interesse dei lavoratori e della collettività.
Massimo Braccini
segretario generale Fiom Toscana