I sindacati Fim, Fiom e Uilm tornano a chiedere chiarezza. «Siamo già ad un anno dall’accordo con Aferpi che presentando un piano industriale ha acquisito gli impianti e le aree di Lucchini, piano industriale convalidato dal Governo. Con l’accordo sindacale è stato stabilito che entro e non oltre il 6 novembre tutti i lavoratori saranno assunti in Aferpi. I sacrifici economici dei lavoratori sono stati fatti per garantire il futuro industriale al territorio. È comprensibile il malumore tra i lavoratori e nella società, dovuto alle difficoltà che incontra il progetto e la mancanza di continuità produttiva. Per noi l’obbiettivo resta lo stesso: il progetto deve essere realizzato interamente. Per i lavoratori attualmente in cig in Lucchini: Il loro ingresso deve prevedere il contratto di solidarietà. Il governo si è impegnato a convocare Rebrab e il nuovo ministro Calenda dovrà fare il punto della situazione è ottenere garanzie sugli intendimenti e capire i problemi di Aferpi. Tutti dobbiamo essere impegnati ad ottenere il risultato finale per cui abbiamo lottato, salvaguardare i lavoratori diretti e delle imprese, dare un futuro al territorio. Purtroppo c’è chi continua a creare scompiglio approffittando delle criticità e delle paure legittime dovute anche ai ritardi nell’attuazione del programma. Fim, Fiom e Uilm continueranno a impegnarsi e a sollecitare tutti i soggetti a fare la propria parte, partendo dalla proprietà, pur riconoscendo passi in avanti fatti come le 1480 persone attualmente in solidarietà e l’accordo sulle tecnologie del forno elettrico. Ribadiamo che occorre un cambio di passo e ce lo aspettiamo nella riunione che sarà convocata al ministero entro la prima decade di luglio subito dopo che il ministro Calenda avrà incontrato Rebrab. Il progetto Cevital va sostenuto finanziariamente,ovviamente Rebrab dovrà fare la parte che gli compete».
Aferpi. Fiom: “Comprensibili i timori ma il Progetto va sostenuto”
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