Michele Innocenti lavoratore portuale “Basta” è davvero la parola giusta per accompagnare la manifestazione di oggi…Sono tanti, troppi, i “Basta!” che dobbiamo dire, gridare. Basta a una crisi che viene fatta passare per finita, quando invece adesso, forse più che mai, sta colpendo forte e decisa i soliti bersagli, i lavoratori. Basta con i contratti a termine e il loro uso selvaggio e indiscriminato. Basta rinunciare ai basilari diritti del lavoratore, come la sicurezza, fisica ancor prima che economica, troppi sono gli infortuni sul lavoro causati dalla mancanza del rispetto delle norme di sicurezza, sacrificate in cambio di maggior produttività. Io lavoro nel porto di Livorno, quella che dovrebbe essere, per natura, la principale e più importante realtà lavorativa della nostra città. L’utilizzo di contratti a termine, talvolta anche di un solo mese, non permettono vera specializzazione degli operai nelle mansioni portuali, e diventano l’arma più aggressiva del datore di lavoro contro i propri dipendenti. Nella mia stessa azienda adesso viviamo con la prospettiva di 10 licenziamenti imminenti, con altre 9 persone a tempo determinato già a casa dopo la scadenza del contratto. Vorremmo un porto che fosse una realtà occupazionale fondamentale per Livorno, una realtà al passo coi tempi, che sia una risorsa per il nostro territorio, creando lavoro sicuro e garantito al maggior numero possibile di persone e di conseguenza un miglioramento generale dell’economia cittadina. E tutto questo, naturalmente, nel contesto di un quadro economico nazionale che dovrà per forza cambiare al più presto, smettendo di colpire sempre e solamente coloro che lavorano e a fatica arrivano a fine mese, permettendo a tutti di avere la possibilità di costruirsi un futuro migliore, per sé stessi, per la propria famiglia, per i propri figli.
Michele: “Basta colpire i lavoratori”
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