“Prendiamo atto come l’Autorità Portuale di Livorno, nel rapporto con l’organismo consultivo, abbia colto l’opportunità di negare alla società Forship l’autorizzazione allo svolgimento delle operazioni portuali in autoproduzione”spiega la segreteria Filt Cgil “Sollecitiamo tutti i governatori dei porti della Toscana ad assumere le determinazioni necessarie a garantire il rispetto delle norme sull’autoproduzione ritenendo che, su tale argomento, sia riduttivo limitarsi solo ad una giustificazione tecnica che possa impedire l’esercizio dell’autoproduzione nel porto di Livorno, e che contestualmente, sempre nel rispetto di quanto previsto dalla l. 84/94, vengano monitorate le ricadute sociali, economiche nonché quelle politiche di tali richieste autorizzative. Non riteniamo assolutamente percorribili processi che vadano nella direzione di abbattere i livelli di sicurezza, come previsti nel “Protocollo d’intesa per la pianificazione degli interventi sulla sicurezza del lavoro nei porti di Livorno, Carrara e Piombino” siglato con la Regione Toscana il 3 giugno del 2009, accettando di fatto interferenze operative che renderebbero vano l’applicabilità di tale accordo. Inoltre, il processo di erosione di lavoro sulle banchine, oltre ad aggravare le conseguenze sociali di una crisi che continua a determinare processi di esclusione dal mondo del lavoro e applicazione strutturale degli ammortizzatori sociali, contrasta con i dettami della Legge 84/94 quando indica come le Autorità Portuali debbano tenere in considerazione, per il rilascio di nuove concessioni e/o autorizzazioni, che le stesse portino nuovo sviluppo ai porti. Sull’argomento sono già avviati da tempo percorsi di massima attenzione e approfondimento anche da parte delle nostre strutture nazionali e internazionali”.