PORTI, NO ALL’AUTOPRODUZIONE. GLI ARMATORI NON SFRUTTINO QUESTA FASE DELICATA PER DEREGOLAMENTARE E PRECARIZZARE ULTERIORMENTE IL SETTORE

PORTI, NO ALL’AUTOPRODUZIONE. GLI ARMATORI NON SFRUTTINO QUESTA FASE DELICATA PER DEREGOLAMENTARE E PRECARIZZARE ULTERIORMENTE IL SETTORE

La posizione assunta da Confitarma, Assarmatori e Federagenti sull’emendamento al decreto legge “Rilancio” avente a oggetto l’autoproduzione delle operazioni portuali ci preoccupa fortemente.

Riteniamo infatti deprecabile l’ennesimo tentativo di sfrutttare la fase di grande difficoltà che sta interessando il settore portuale e marittimo al fine di deregolamentare e precarizzare ulteriormente il comparto: tutto ciò andrebbe ad esclusivo vantaggio di pochi sacrificando ancora una volta il presente e il futuro dei lavoratori.

Ribadiamo dunque la nostra ferma contrarietà al peggioramento delle condizioni salariali, di sicurezza e di salute dei lavoratori. Non consentiremo alcuna forzatura: ogni tentativo di sfruttare l’autoproduzione sarà avversata con determinazione da noi e dalle segreterie nazionali.

Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil)

Dino Keszei (Fit-Cisl)

Gianluca Vianello (Uiltrasporti)

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