Il porto di Livorno e quello di Piombino stanno purtroppo diventando fantasmi. La politica regionale e nazionale, malgrado le continue rassicurazioni nei confronti del nostro territorio, sembra essersi definitivamente dimenticata delle criticità del sistema portuale livornese. La Toscana costiera è rimasta esclusa dalle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e a farne le spese saranno purtroppo soprattutto i lavoratori. Il porto di Livorno e quello di Piombino hanno un’impellente necessità di risorse per finanziare quelle opere infrastrutturali necessarie a garantir loro sviluppo: è in ballo il futuro dell’intero sistema portuale ma forse non tutti l’hanno ancora capito.
Ci appelliamo perciò ancora una volta alla politica affinchè non si continui a perdere tempo: basta spot e promesse, è giunto il momento che si producano atti concreti per far confluire sui due porti quelle risorse necessarie a garantire un adeguato sviluppo infrastrutturale. Senza il rafforzamento dei collegamenti ferroviari e senza un potenziamento delle vie di accesso il nostro sistema portuale è destinato ad un lento declino.
I lavoratori diretti, indiretti e dell’indotto che quotidianamente operano all’interno del porto di Livorno e di Piombino stanno lanciando da mesi questo appello disperato ma la politica continua ad essere sorda. Il tempo sta per scadere: per salvare i due porti adesso servono atti concreti.
Giuseppe Gucciardo
segretario generale Filt-Cgil provincia di Livorno