Licenziamenti in porto, altolà Filt-Cgil: “Le banchine non diventino il far west. Siamo preoccupati, non escludiamo una mobilitazione”

Licenziamenti in porto, altolà Filt-Cgil: “Le banchine non diventino il far west. Siamo preoccupati, non escludiamo una mobilitazione”

In riferimento ai provvedimenti di licenziamento dei 5 lavoratori di ALP, come Filt Cgil della Provincia di Livorno siamo molto preoccupati e non possiamo escludere una mobilitazione di tutto il porto se, nel corso dell’incontro subito chiesto ai vertici di ALP e ottenuto per il prossimo mercoledì, non saranno fugate azioni deregolamentanti il mercato del lavoro in porto tra le cause dei provvedimenti. È noto che le funzioni operative e organizzative tra i vari soggetti operanti in porto sono ben perimetrate dalla norma vigente. Tra le imprese concessionarie (ex art. 18), le imprese autorizzate (ex art. 16) e il lavoro temporaneo (ex art. 17) vi sono competenze distinte e in alcuni casi complementari. Assume pertanto un valore fondamentale chiarire l’andamento dei fatti che hanno prodotto provvedimenti cosi’ gravi.
Non sarebbe per noi accettabile scoprire che alcuni lavoratori nella difesa del proprio ambito di competenza operativa, definita per legge, possano dover subire un licenziamento. Sarebbe come accettare passivamente che nel porto di Livorno, si andasse in deroga alla legge recentemente riformata, a difesa della quale, invece, i lavoratori dei porti di tutto il Paese hanno dato una grande prova di coesione con lo sciopero nazionale dello scorso 11 giugno.

Il Contratto collettivo nazionale di lavoro dei lavoratori dei porti stabilisce diritti e doveri per i datori di lavoro e per i lavoratori, la sua applicazione minima è un obbligo normativo, esigiamo che venga rispettato ma respingiamo al mittente la continua ricerca di spaccare il mondo del lavoro su presupposti infondati e deregolamentanti. Purtroppo il porto di Livorno ha già registrato altri momenti nei quali, in vesti ufficiali, sono state espresse opinioni e interpretazioni della legge sul mercato del lavoro – come ad es. gli appalti tra imprese autorizzate o l’autoproduzione – assai discutibili e che abbiamo fortemente contestato.
Una tendenza pericolosa che è necessario invertire, sgombrando il campo da suggestioni populiste che tentano di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri.
La Filt-Cgil e i lavoratori del porto di Livorno hanno rappresentato nella storia dei porti italiani un caposaldo di idee, solidarietà e rispetto, oggi sono consapevoli che ne occorreranno dosi massicce contro una deriva geo-politica ed economica dai contorni indefiniti. Il sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha bisogno di ben altro: rafforzare le competenze delle imprese attraverso la qualificazione del lavoro e quindi i diritti dei lavoratori in termini anche di sicurezza, su questo siamo determinati a non lasciare indietro nessun lavoratore.

Segreteria Filt-Cgil Livorno

Appello della Filt-Cgil Livorno pubblicato su Il Tirreno, Telegrafo, Livorno57100.it e Pisorno.it. 

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