“Lo scorso 27 giugno 2018 si è svolto l’incontro che avevamo richiesto tempestivamente alla dirigenza ALP per avere chiarimenti in merito alla dinamica che ha portato, la stessa, ad avviare contestazioni disciplinari nei confronti di 5 lavoratori trasformati poi, drammaticamente, in altrettanti licenziamenti. Un atto grave che, dalle notizie trapelate, pareva aver assunto contenuti deroganti le norme quindi violato le regole cui è assoggettato il mercato del lavoro portuale e che, pertanto, non poteva restare nell’ambito dell’impugnazione del licenziamento come unico atto formale. Il tema è chiaramente di interesse generale per tutti i lavoratori del porto dei quali vogliamo salvaguardare i diritti in relazione alle prospettive e le trasformazioni che collettivamente dovremo affrontare. È pertanto apprezzabile l’esercizio di attenzione, esercitata dai lavoratori del porto di Livorno, nello svolgimento delle rispettive funzioni sui luoghi di lavoro, su dubbi sul rispetto della legge e della contrattazione. Riteniamo che la norma vigente, modificata dal cd. Correttivo porti, offra strumenti normativi e risorse per evitare proprio di rimediare alle inefficienze con scelte in “deroga” alla stessa, creando, come nel caso specifico, condizioni di disagio ed inefficienze in porto. Durante l’incontro abbiamo preso atto delle motivazioni addotte dalla dirigenza ALP che speriamo non debbano ripetersi in futuro. Al termine del confronto, valutate tutte le circostanze, abbiamo ottenuto riscontri positivi e punti di convergenza importanti sul rispetto delle norme sul mercato del lavoro e delle imprese, del valore che il Ccnl determina nel rapporto diritti/doveri in quanto strumento di regolazione e all’importanza che l’articolo 17 ricopre per il porto. Pertanto abbiamo espresso alla dirigenza ALP la nostra ferma convinzione che vi siano tutti i presupposti per il riassorbimento dei lavoratori raggiunti dal provvedimento di licenziamento
Filt Cgil Livorno