Filt Cgil: “In porto bisogna aumentare gli investimenti non la concorrenza”

filtLa Filt Cgil all’indomani dell’annuncio dell’ingresso nel porto di Livorno di uno dei più grandi armatori, Msc, esprime le proprie preoccupazioni: “Seguiremo con particolare attenzione lo sviluppo della nuova ed importante partnership tra Lorenzini e Msc perché, come si è rivelato nel mondo dei Ro ro, dove sono presenti 4 aziende, la concorrenza tutta interna al porto sta producendo danni all’occupazione e alla stabilità dei posti di lavoro. La nostra attenzione sarà quindi rivolta al rispetto delle previsioni del Piano Regolatore Portuale e ovviamente alle ricadute occupazionali che dovessero conseguire in merito a tali dinamiche. Ciò che ancora non ci è chiaro è quali siano i programmi di sviluppo della Società Lorenzini rispetto all’ingresso di un importante armatore, con potenzialità enormi in termini di investimenti, tra gli operatori del nostro Porto. Gli strumenti di programmazione del Porto non prevedono frammentazione delle attività, e la comunità portuale conosce bene gli elementi che hanno causato e potrebbero causare un ulteriore impoverimento per il nostro sistema portuale. Ad oggi a Livorno esiste un solo terminal contenitori strutturato che occupa oltre 300 lavoratori diretti e che, come prevede il contratto nazionale, utilizza in modo corretto gli strumenti della discussione e della trattativa con le Organizzazioni Sindacali, anche in termini di contrattazione di secondo livello. Ciò che ci aspettiamo da questa operazione è quindi un aumento complessivo dei volumi di traffico con ricadute positive sui livelli occupazionali e in termini di investimenti che ci aspettiamo arrivino, in tandem con quelli pubblici, anche per l’ammodernamento del nostro Scalo.

Le decisioni che vengono prese non possono poi vedere concretamente la luce in tempi fuori da ogni contesto moderno: ci riferiamo con precisione alla concessione della soc. Scotto sul Molo Italia che aveva in programma assunzioni e investimenti e che si è persa nei meandri della burocrazia dopo la delibera votata dal Comitato Portuale oltre 13 mesi fa. Riteniamo che sia necessario accellerare sulle previsioni del Piano Regolatore anche in termini di maggior organizzazione degli spazi portuali e che la gestione del Porto sia in grado di realizzare sul settore Ro.ro quella sorta di “Terminal Unico” rendendo più efficiente il Porto e superando quelle situazioni in cui aziende, non in grado di investire e di garantire buona occupazione, siano “spinte” ad alzare il livello di azione imprenditoriale ad oggi in alcune situazioni ancora di natura “ottocentesca”. Gli Enti pubblici sono chiamati ad operare celermente per quanto di loro competenza realizzando quella programmazione del territorio che è necessaria per il rilancio dell’economia locale e Regionale con molta attenzione riguardo a quanto previsto dalle bozze di modifica dell’ordinamento portuale che prevedono accorpamenti di Autorità Portuali e che poco o nulla sembrano intervenire sul mondo del lavoro realizzando così una “riforma” che ha poco di portuale e molto, purtroppo, di politica dell’annuncio. In questo contesto ritorna quindi oggi più che mai urgente la necessità, per gli interessi collettivi, che si consenta la partecipazione alla discussione di merito sulla programmazione portuale anche al Comune di Collesalvetti perché oggi lo sviluppo del porto nell’entroterra è una realtà, così come lo certifica la presenza dell’Autorità Portuale nell’Interporto Amerigo Vespucci e per ottimizzare gli investimenti nei collegamenti ferroviari che daranno continuità dalla banchina ai magazzini dell’interporto”.

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