Lunedi 8 luglio le organizzazioni sindacali di categoria degli edili Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl hanno incontrato il sindaco di Campiglia Marittima Rossana Soffritti, per manifestare la forte preoccupazione per i livelli occupazionali di Calcedolomia e delle Cave di Campiglia.
“Abbiamo riferito al sindaco che, a seguito di un incontro, l’azienda, vista la situazione che vi è alla Lucchini per la fornitura di calce giornaliera, ha bisogno di un investimento per rifare il forno che trasforma in calce la pietra calcarea che viene approvvigionato dalle cave di Campiglia. Questo non porta nell’immediato alla cassa integrazione allo stabilimento di Unicalce di Campiglia, ma avrà conseguenze immediate sulle cave che già utilizzano la cassa integrazione a rotazione vista la forte compressione del mercato edilizio. Siamo molto preoccupati perchè quest’ulteriore riduzione comporterà la pressoché chiusura e la destabilizzazione del territorio. Abbiamo chiesto al sindaco un suo intervento affinchè l’azienda non spenga il forno almeno fino a quando non sapremo le sorti della Lucchini. Il sindaco ha accolto la nostra richiesta, chiederà maggiori informazioni all’azienda, manifesterà le nostre preoccupazione di ordine sociale e farà un ampia indagine per monitorare l’andamento del settore edile nella val di Cornia anche in riferimento agli interventi legati al porto di Piombino”.
Questo pomeriggio Fillea Cgil e le altre organizzazioni sindacali incontrerarnno il sindaco di Campiglia Marittima Rossana Soffritti per discutere sul futuro delle Cave e della Calce Dolomia la cui chiusura metterebbe a rischio oltre 80 posti di lavoro.