In occasione di una recente assemblea in un’azienda del comparto gomma plastica di Rosignano alcuni lavoratori ci hanno evidenziato alcune gravi situazioni di pericolo per la loro sicurezza e salute. Situazioni – è giusto sottolinearlo – di cui il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) si era già fatto carico con gli strumenti legislativi in suo possesso per cercare di far rimuovere queste fonti di pericolo: tentativi che hanno avuto purtroppo esito negativo a causa delle resistenze del datore di lavoro.
Abbiamo pertanto preso nota della questione e l’abbiamo segnalata a mezzo pec all’Asl preposta al controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le cose non sono però cambiate. A distanza infatti di più di un mese – anche dopo telefonate e messaggi di sollecito a cui ci veniva risposto che “a breve interverremo” – non c’è stato purtroppo alcun intervento da parte del servizio e prevenzione sicurezza dell’Asl.
I ritardi degli organi di vigilanza nell’effettuare controlli nelle aziende non sono più tollerabili, soprattutto alla luce delle ultime statistiche: nei primi 5 mesi di quest’anno c’è stato infatti un incremento del 3,7% degli infortuni (oltre 144mila, di cui 196 mortali) rispetto al 2022 e un aumento del 25,1% delle patologie di origine professionale denunciate (più di 18 mila).
Spesso viene detto che gli organi preposti al controllo nei luoghi di lavoro hanno carenza di mezzi e di personale: è certamente vero. Non posso però fare a meno di evidenziare che quando succede un grave infortunio sul lavoro le Asl si recano immediatamente sul posto, anche se il personale è carente. Il numero degli addetti è sempre lo stesso: non è che le Usl effettuano assunzioni sul momento. Perché allora non recarsi sul posto immediatamente a seguito della segnalazione fatta per evitare che accadano eventi dannosi per chi lavora?
Stefano Santini (segretario generale Filctem-Cgil provincia di Livorno)