In riferimento alla posizione dell’Asl Toscana nord ovest riportata nell’articolo “L’Asl replica alla Cgil” apparso oggi sul Tirreno ci preme precisare che il sopralluogo non è stato richiesto dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza bensì dalla Filctem-Cgil di Livorno. Precisiamo inoltre che la richiesta non è stata inoltrata il 17 aprile bensì il 16 aprile come risulta da Posta certificata (Pec).
Riteniamo inoltre opportune alcune considerazioni. E’ dal 2020 che l’Asl ha prescritto l’utilizzo dell’impianto di aspirazione (una cappa) per proteggere i lavoratori da emissioni nocive. Malgrado ciò l’impianto non è ancora entrato in funzione: sono infatti tre anni che i dipendenti dell’azienda sono costretti ad indossare particolari mascherine con filtri.
Il 28 marzo 2022 la Filctem-Cgil congiuntamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza hanno sollecitato l’Asl per l’avvio dell’aspirazione: ci fu risposto che sulla questione si sarebbe dovuta esprimere l’Arpat. Ad oggi sono passati tre anni. Tre lunghi anni per ottenere l’entrata in funzione di una cappa aspirante. E’ inaccettabile.
Ricordiamo inoltre di aver segnalato la presenza di un tornio privo di sicurezza. “Il sopralluogo è già stato programmato e sarà effettuato a breve” ci è stato risposto lo scorso 11 maggio.
In un Paese normale dovrebbe entrare in campo la politica con una sorta di commissione d’inchiesta per analizzare ciò che sta succedendo, per comprendere dove sta il problema, per analizzare eventuali inefficienze, problemi burocratici, carenze di personale e per rendere il servizio di prevenzione sicurezza e salute nei luoghi di lavoro efficace e tempestivo. Tutto ciò soprattutto alla luce di quanto sta avvenendo in Italia in tema di morti, feriti e malattie professionali legate al lavoro: una situazione che non può essere ignorata.
Filctem-Cgil provincia di Livorno
