L’assemblea dei lavoratori della centrale elettrica Engie di Rosignano, riunitasi nei giorni scorsi, chiede che siano ristabilite al più presto delle corrette relazioni sindacali. Nel corso degli ultimi anni l’azienda non ha infatti mai affrontato seriamente i numerosi problemi che le organizzazioni sindacali le avevano portato all’attenzione.
Le rsu – su mandato unanime dell’assemblea – hanno pertanto chiesto, coinvolgendo le organizzazioni sindacali provinciali di categoria, un incontro al sindaco di Rosignano Claudio Marabotti per illustrargli la criticità della situazione.
Premettiamo che l’autorizzazione delle stessa assemblea è stata fornita a meno di 24 ore dal suo svolgimento, e solo dopo un sollecito da parte delle organizzazioni sindacali: tutto ciò conferma la scarsa attenzione dell’azienda nei confronti dei diritti dei dipendenti.
Il sito industriale di Rosignano conta una quarantina di dipendenti ma recentemente sono state registrate quattro fuoriuscite (1 mancato rinnovo contratto a termine, 2 pensionamenti e 1 dimissione) .
“Riteniamo grave – dichiara il segretario generale della Filctem-Cgil provincia di Livorno Stefano Santini – che non ci siano state altrettante assunzioni all’interno del sito di Rosignano. Tutto ciò si traduce in maggiori carichi di lavoro per il personale rimasto: il timore è che tutto questo possa tradursi in una riduzione dei livelli di sicurezza per i lavoratori, gli impianti e l’ambiente, nonostante gli impegni presi con le istituzioni come ricadute in termini occupazionali.
Anche sull’applicazione del CCNL, Engie vuol procedere al cambio da elettrico a metalmeccanico a due lavoratrici del sito (per il momento). Sarebbe inoltre auspicabile un’adeguata programmazione di assunzioni, visti anche gli imminenti ulteriori pensionamenti”.
L’azienda ha compensato le fuoriuscite dal sito di Rosignano con assunzioni presso la sede Engie di Roma: “Ciò non è giusto – prosegue Santini – le assunzioni devono esser fatte sul nostro territorio”. Criticità anche sul fronte degli accordi di secondo livello: alcune indennità previste all’interno di essi non sono state più aggiornate (è il caso ad esempio del valore dei buoni pasto). I lavoratori chiedono a gran voce che l’azienda si assuma le proprie responsabilità. Per questo motivo l’assemblea ha dato pieno mandato alle organizzazioni sindacali di perseguire tutte le azioni vertenziali che si riterranno più opportune per ristabilire le corrette relazioni.
Filctem-Cgil provincia di Livorno