La decisione di Unicoop Tirreno di disdire unilateralmente il contratto integrativo è inaccettabile: ancora una volta saranno i lavoratori a pagare, in termini di salario e di contrattazione acquisita. Per questo la Filcams-Cgil ha deciso di proclamare lo stato di agitazione e 16 ore di sciopero che verranno attuate a supporto della trattativa e in difesa del salario dei lavoratori.
La disdetta del contratto integrativo da parte di Unicoop Tirreno non ci ha colto minimamente di sorpresa: era chiaro da tempo che l’azienda avrebbe agito in questo modo. E’ apparso subito evidente che l’unico scopo di Unicoop Tirreno era quello di far saltare l’accordo.
L’atteggiamento recente dell’azienda è stato a dir poco squallido, ben distante da quei principi che dovrebbero regolare il mondo della cooperazione. Prima è stato presentato il bilancio ai soci al fine di farlo approvare senza contestazioni: il giorno dopo si è cercato di comprare i dipendenti con 200 euro in buoni pasto per il servizio fornito durante l’emergenza Covid-19 e contemporaneamente è stata pubblicamente annunciata la volontà di disdire il contratto integrativo.
La Filcams-Cgil è stata sempre al tavolo della trattativa in modo costruttivo, con le proprie proposte, e non si è mai nascosta, a differenza di quanto invece ha fatto l’azienda che ha sempre avuto come principale obiettivo la disdetta dell’integrativo aziendale. Tutto ciò avviene poco dopo la fine dell’emergenza Covid in cui tutti i lavoratori della Coop, con sacrificio, hanno dato il massimo. Noi resteremo da subito in attesa di continuare il confronto con l’azienda.
Le aziende non possono continuare a fare cassa sulle spalle dei lavoratori.
Pieralba Fraddanni,
segretaria generale Filcams-Cgil provincia di Livorno