Unicoop Tirreno è stata condannata dal Tribunale di Livorno per comportamento antisindacale: la sentenza del giudice Federica Manfrè firmata lo scorso 29 aprile ha infatti certificato che in occasione dello sciopero dello scorso settembre l’azienda sostituì illegittimamente il personale scioperante del Centro commerciale Parco Levante con dipendenti di livello superiore. Si tratta di un risultato importante per tutti i lavoratori, a difesa del diritto di sciopero. Per la nostra categoria sindacale è una vittoria: è stata infatti unicamente la Filcams-Cgil provincia di Livorno a promuovere la causa contro l’azienda.
Lo sciopero per l’intera giornata dello scorso 26 settembre era stato indetto a livello nazionale da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs per tutti i lavoratori del gruppo Unicoop Tirreno: nel mirino il piano industriale della cooperativa che si poneva quale principale obiettivo – recitava il volantino – quello di “ridurre il salario, peggiorare le condizioni di lavoro e abbandonare parte dei lavoratori”.
In occasione dello sciopero i dipendenti Unicoop Tirreno della provincia livornese avevano allestito un presidio di protesta davanti al punto vendita del Centro commerciale Parco Levante. Anche in quell’occasione, come già successo in passato, l’azienda aveva però deciso di sostituire i lavoratori in sciopero con altri dipendenti di livello superiore. Nove in questo caso i dipendenti (la quasi totalità dei quali provenienti dalla sede legale di Vignale) utilizzati per sostituire il personale scioperante presso il Centro commerciale Parco Levante ma è bene evidenziare che comportamenti simili sono stati registrati anche nelle altre province.
Un atteggiamento inaccettabile quello di Unicoop Tirreno, non nuova quindi a comportamenti del genere malgrado le diffide ricevute dal sindacato. È proprio per porre fine a questo tipo di atteggiamenti scorretti che la Filcams-Cgil, con il sostegno dei lavoratori e il patrocinio degli avvocati Lorenzo Calvani e Andrea Stramaccia, ha deciso di sporgere denuncia e di portare il caso in tribunale. Un passo sostenuto con forza anche dalle firme di una sessantina di dipendenti del punto vendita situato in zona Nuovo Centro: è il caso di dire che i lavoratori hanno avuto grande coraggio e determinazione, mettendoci davvero la faccia.
Il giudice Manfrè ha dichiarato l’antisindacalità della condotta tenuta da Unicoop Tirreno, una condotta consistita – si legge nella sentenza – nell’illegittima sostituzione di lavoratori in sciopero. Nella sentenza si parla di “comportamento illegittimo” che ha determinato “in qualche misura una restrizione o un ostacolo al libero esercizio dell’attività sindacale”. Un comportamento, quello dell’azienda, che secondo il giudice ha contribuito “a alimentare la conflittualità già da tempo sorta con le stesse rappresentanze sindacali”. Secondo la sentenza inoltre può ritenersi provato quanto dedotto dalla Filcams “circa la sostituzione anche per molte ore (e non certo per brevi intervalli) dei lavoratori in sciopero con altri dipendenti inquadrati a un livello superiore (anche di quadro) rispetto ai primi per garantire il funzionamento non solo delle casse ma anche dei reparti pescheria e ortofrutta”. La sentenza accerta anche che i dipendenti usati per sostituire chi scioperava sono stati adibiti “in maniera esclusiva e continuativa a compiti del tutto diversi e certamente non complementari rispetto a quelli consueti, in assenza di esigenze eccezionali se non quelle dell’assenza del personale in sciopero”. Il giudice ha ordinato all’azienda di affiggere il testo del provvedimento per 20 giorni nella bacheca aziendale nei punti vendita interessati dallo sciopero.
La sentenza del giudice del lavoro di Livorno rappresenta sicuramente un successo storico per il sindacato e per tutti i lavoratori. Una risposta chiara e forte nei confronti di tutte quelle aziende che in futuro vorranno cercare di disinnescare in maniera illegittima gli effetti di uno sciopero. Tutto ciò è la dimostrazione che i valori costituzionali non possono essere smantellati: la sentenza rinforza infatti il valore del diritto di sciopero. Il rammarico è che questa sentenza colpisca proprio Unicoop Tirreno, cooperativa diretta discendente della “Proletaria”. L’azienda è riuscita a cancellare settant’anni di valori condivisi con il mondo dei lavoratori, valori di cui la stessa coop era portatrice. Tutta questa vicenda dimostra che il gruppo dirigente non ha più legami con la storia della gloriosa “Proletaria”.
In questo giorno di soddisfazione ci preme però ricordare Alessandro, un lavoratore di Unicoop Tirreno che nelle scorse ore ci ha lasciato e che è stata parte attiva nella nostra battaglia. Per tutto questo rivolgiamo un abbraccio sentito e commosso alla famiglia e agli amici di Alessandro.
Pieralba Fraddanni,
segretaria generale Filcams-Cgil provincia di Livorno