La Cgil provincia di Livorno e le categorie Fp-Cgil e Filcams-Cgil sono fortemente preoccupate per la situazione che presto si potrebbe creare all’interno dei centri per l’impiego in relazione alla gestione degli stessi, con possibili ricadute negative sulla qualità del servizio e sull’occupazione.
La Cgil infatti fa presente che i lavoratori che oggi operano nei centri per l’impiego della provincia non sono tutti dipendenti pubblici: è bene sottolineare infatti che ormai da molti anni un importante numero di addetti opera in regime di appalto e/o con contratti precari. La contraddizione e il senso d’incertezza che derivano da tale situazione è evidente.
Un lavoratore in appalto infatti, anche se assunto a tempo indeterminato, è comunque un lavoratore precario in virtù della scadenza dell’appalto. Per tali ragioni si ritiene urgente avviare un percorso istituzionale con la Regione Toscana finalizzato a definire soluzioni e iniziative che determinino la non dispersione delle professionalità acquisite.
In particolare il nuovo piano assunzioni di Arti e della Regione dovrà tener conto nei bandi delle professionalità acquisite dai lavoratori in appalto. Fondamentali inoltre le clausole sociali.
Per queste ragioni la Cgil è al fianco dei lavoratori e avvierà tutti i percorsi utili affinché il sistema dei centri per l’impiego si rafforzi e rimanga centrale per l’incrocio di domanda e offerta. Tutto ciò affinchè non si assista – come invece sta avvenendo oggi – a una situazione paradossale: lavoratori precari che operano per trovare lavoro a disoccupati e a lavoratori part-time e precari che pur lavorando non riescono ad arrivare alla fine del mese.
Il lavoro è un diritto, il lavoro deve essere di qualità: il pubblico non può – come invece sta avvenendo in alcuni territori – delegare al privato il ruolo di orientamento, collocamento e ricollocazione dei lavoratori.