Da giovedì 25 fino a sabato 27 giugno le 16 lavoratrici impiegate presso il CupTel dell’Asl livornese saranno in sciopero per denunciare la grande incertezza sul loro futuro. La preoccupazione è alta: per questo ieri le lavoratrici hanno deciso di organizzare un presidio di protesta proprio davanti alla sede Estar di Pisa, in zona Ospedaletto. L’iniziativa è stata sostenuta anche dalla Filcams-Cgil provincia di Livorno con Pieralba Fraddanni (segretaria generale) e Flaviano Bardocci (funzionario Filcams). Le lavoratrici sono poi state ricevute dai vertici Estar e in quell’occasione hanno ribadito tutte le loro preoccupazioni. Non ci fermiamo: già nei prossimi giorni chiederemo chiarimenti anche alla Regione.
L’appalto del CupTel Asl – fino a oggi gestito dall’azienda Sds – scadrà il prossimo 30 giugno (o al massimo a fine luglio, in caso di proroga in extremis) ma non è ancora chiaro quale siano le prospettive occupazionali delle 16 lavoratrici. A quanto ci risulta il call center di Livorno adibito a CupTel sarà smantellato e il servizio di prenotazione visite verrà riorganizzato con altre modalità, molto probabilmente tramite il ricorso a sportelli polifuzionali. Tutto ciò avrà un impatto negativo non solo sulle lavoratrici ma anche sui cittadini: prenotare telefonicamente una visita sarà molto più difficile e richiederà più tempo, e dunque gli utenti saranno costretti a presentarsi direttamente davanti agli sportelli. Non si sa neanche quale tipo di mansione andranno a svolgere le lavoratrici fino a oggi impiegate presso il CupTel, quale sarà la loro sede di lavoro e con quale contratto verranno inquadrate. Le lavoratrici chiedono giustamente di far chiarezza sul loro futuro e che sia tutelata la loro professionalità, frutto anche di molti anni di esperienza. Fino ad oggi queste lavoratrici hanno sempre dimostrato serietà e grande senso di responsabilità. Durante l’emergenza Covid-19 ad esempio, esse hanno continuato a fornire ininterrottamente il loro prezioso lavoro. La pandemia ha dimostrato quanto sia importante rinforzare e investire su questo settore. I cittadini, soprattutto, hanno diritto a servizi di qualità. La professionalità e la serietà di queste lavoratrici dev’essere valorizzata. Oggi più che mai.