“L’Italia si cura con il lavoro”: è lo slogan che quest’anno è stato scelto da Cgil-Cisl-Uil per celebrare il Primo Maggio, la Festa dei lavoratori e delle lavoratrici. Il Covid ancora non è stato sconfitto e le conseguenti restrizioni non permettono di celebrare il Primo Maggio nelle modalità tradizionali ma, in questo contesto, Cgil-Cisl-Uil Toscana hanno comunque deciso di tenere viva questa festa, nel rispetto delle normative anti Covid, con la presenza dei tre segretari generali – accompagnati da presìdi unitari – in tre luoghi simbolo del lavoro nella regione.
Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, sarà alle 10 davanti all’ospedale San Luca di Lucca (entrata principale in via Lippi Francesconi 556), un simbolo di quella sanità che è stata baluardo contro la pandemia e che ora va ancor più rafforzata; Riccardo Cerza, segretario generale di Cisl Toscana, sarà alle 10 davanti alle acciaierie di Piombino (ingresso della fabbrica Jsw in Largo Caduti sul lavoro, presso il presidio permanente dei lavoratori alla portineria), che rappresentano una delle vertenze simbolo della crisi industriale della Toscana a cui occorrono risposte; Annalisa Nocentini, segretaria generale di Uil Toscana, sarà alle 10 davanti al magazzino Amazon Logistics in via Baldanzese a Calenzano, per ribadire il no ad ogni tipo di vecchio e nuovo sfruttamento sul lavoro.
LE DICHIARAZIONI
Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana): “Ci mancano molto i cortei per la nostra festa più sentita, ma anche nelle forme imposte dalla pandemia vogliamo celebrare il lavoro, che resta l’unica possibilità per guarire il nostro Paese a livello sanitario, sociale ed economico. Anche in Toscana la crisi pandemica ha accentuato le diseguaglianze, la ripartenza passa dal rafforzare la campagna vaccinale e la sanità e dalla difesa del lavoro in dignità e sicurezza: la situazione è dura per tante, troppe persone, occorre riformare gli ammortizzatori sociali e posticipare lo sblocco dei licenziamenti. Come Toscana dobbiamo farci trovare pronti per una ripresa sociale ed economica, con un nuovo modello di sviluppo più giusto e sostenibile”.
Riccardo Cerza (segretario generale Cisl Toscana): “La crisi causata dalla pandemia dev’essere occasione per dare alla Toscana un nuovo modello, capace non solo di generare ricchezza, ma anche di distribuirla più equamente. Per farlo, va rimesso al centro il lavoro quale strumento di redistribuzione della ricchezza, di dignità e di inclusione sociale. Svilire il lavoro, non rispettarne il valore, come è stato fatto negli ultimi anni, ha diviso e impoverito la società, rendendo più ricchi pochi ricchi e più poveri tutti gli altri. Dobbiamo cambiare strada”.
Annalisa Nocentini (segretaria generale Uil Toscana): “Dedichiamo questo Primo Maggio a tutti i lavoratori che stanno vivendo un momento di difficoltà: ai precari, a chi ha rischiato in prima linea lottando contro il Covid in tanti settori strategici, a chi, a causa del virus, si è trovato senza lavoro. La pandemia ha innescato una crisi che ha accresciuto in modo esponenziale le disuguaglianze. La Toscana non è esente da tutto questo. È il tempo di scelte politiche coraggiose che rilancino l’occupazione e gli investimenti pubblici. Senza dimenticare un tema delicato come la sicurezza sui luoghi di lavoro, su cui non dobbiamo abbassare la guardia”.